Uno studio pubblicato questa settimana da ricercatori dell'Oregon State University, e rilanciato dalla rivista Forbes, spiega come alcuni componenti della cannabis possono prevenire l'infezione da Covid-19 bloccandone l'ingresso nelle cellule.

Un rapporto sulla ricerca, "Cannabinoids Block Cellular Entry of SARS-CoV-2 and the Emerging Variants", è apparso anche sul Journal of Natural Products (https://www.forbes.com/sites/ajherrington/2022/01/11/study-finds-cannabis-compounds-prevent-infection-by-covid-19-virus/?sh=13465ebe1753 ).

LA SCOPERTA - I ricercatori hanno scoperto che due acidi cannabinoidi che si trovano comunemente nella cannabis, l'acido cannabigerolico (Cbga) e l'acido cannabidiolico (Cbda), possono legarsi alla proteina spike del Coronavirus impedendo al virus di entrare nelle cellule e causare infezioni.

LO STUDIO - La ricerca è stata condotta da Richard van Breemen, uno scienziato del Global Hemp Innovation Center dell'Oregon State.

"Questi acidi cannabinoidi sono abbondanti nella canapa e in molti estratti di canapa", ha dichiarato van Breemen, "non sono sostanze controllate come il Thc, l'ingrediente psicoattivo della marijuana, e hanno un buon profilo di sicurezza negli esseri umani". Van Breemen ha aggiunto che Cbda e Cbga hanno bloccato l'azione del Covid-19, spiegando che "la nostra ricerca ha mostrato che i composti di canapa erano ugualmente efficaci contro le varianti inglese e sudafricana". “Cbda e Cbga – ha precisato però il ricercatore - sono prodotti dalla pianta di canapa come precursori di Cbd e Cbg, che sono familiari a molti consumatori. Tuttavia, sono diversi dagli acidi e non sono contenuti nei prodotti a base di canapa”.
Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche, van Breemen ha osservato che lo studio mostra che i cannabinoidi potrebbero essere trasformati in farmaci per prevenire o curare il Covid-19. "Questi composti possono essere assunti per via orale e hanno una lunga storia di uso sicuro negli esseri umani", ha osservato van Breemen, "varianti resistenti potrebbero ancora sorgere in mezzo all'uso diffuso di cannabinoidi, ma che la combinazione di vaccinazione e trattamento con Cbda/Cbga dovrebbe creare un ambiente molto più impegnativo per SARS-CoV-2".

PROTEINA SPIKE E CBGA/CBDA - La proteina spike è la stessa parte del virus bersaglio dei vaccini Covid-19 e delle terapie anticorpali. Oltre alla proteina spike, SARS-CoV-2 ha altre tre proteine strutturali, 16 proteine non strutturali e diverse componenti che van Breemen ha caratterizzato come proteine "accessorie", tutti potenziali bersagli per farmaci sviluppati per prevenire Covid-19. "Qualsiasi parte del ciclo di infezione e replicazione è un potenziale obiettivo per l'intervento antivirale e la connessione del dominio di legame del recettore della proteina spike al recettore della superficie cellulare umana Ace2 è un passaggio critico in quel ciclo", ha affermato van Breemen, "ciò significa che gli inibitori dell'ingresso delle cellule, come gli acidi della canapa, potrebbero essere usati per prevenire l'infezione da SARS-CoV-2 e anche per ridurre le infezioni impedendo alle particelle di virus di infettare le cellule umane. Si legano alle proteine spike in modo che quelle proteine non possano legarsi all'enzima ACE2, che è abbondante sulla membrana esterna delle cellule endoteliali nei polmoni e in altri organi".

SOMMINISTRABILITA’ - "Biodisponibili per via orale e con una lunga storia di uso umano sicuro, questi cannabinoidi, isolati o in estratti di canapa, hanno il potenziale per prevenire e curare l'infezione da SARS-CoV-2", hanno scritto i ricercatori in un riassunto dello studio.

RIFLESSIONI - Già nel 2020 c’era stato un precedente studio che aveva notato degli effetti benefici della cannabis sul coronavirus (SE NE PARLA IN QUESTO ARTICOLO: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/35007072/). Ulteriori passi avanti sono stati fatti a proposito di cannabis e Covid, tuttavia è necessario precisare che la canapa dovrebbe essere considerata nel suo fitocomplesso perché è quello, in toto, che possiede gli elementi benefici. E poi la somministrazione è fondamentale: non si parla di comubstione (fumo) ma di somministrazione per via orale. A tal proposito segnaliamo: https://www.forbes.com/sites/chrisroberts/2022/01/13/no-sorry-smoking-marijuana-does-not-protect-you-from-covid-19/?sh=3305a4d44eee