Tutti sanno che la vita non è vita senza amicizia, se almeno in parte si vuole vivere da uomini liberi ("Laelius de amicitia", M.T.Cicerone). In latino "amicitia" deriva da "amicus", letteralmente "colui che ama". Perché amore, amicizia, amare, amarsi, sono tutte sfumature della vita. A colori. Amicizia vuol dire fare rete, restare uniti, spendersi per gli altri disinteressatamente. E non è neppure questa una formula completa che indica l'amicizia.
Ad aver capito subito l'importanza dell'amicizia sono le piante. Sembra assurdo ma non lo è. E lo raccontano nelle loro ricerche Stefano Mancuso, docente all’Università di Firenze e direttore del Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale, e il friulano ex guardia forestale Pietro Maroè nel libro ‘La timidezza delle chiome’. “I piccoli di girasole, appena nati, compiono movimenti apparentemente inutili: sono i primi tentativi di vita sociale”, spiega Maroè. C’è il grande che si prende cura del piccolo: “Immaginate un seme, una ghianda, che cade sul suolo di una foresta. Un albero necessita di tutta la luce possibile per portare avanti la fotosintesi, ma il sottobosco è un luogo buio, in cui sia la qualità che la quantità della luce non sono adatte alla vita di una pianta”. Per Maroè, sono le piante vicine al nascituro e appartenenti allo stesso clan che si accollano il mantenimento del giovane germoglio”. Lo stesso prof. Mancuso lo spiega in un'intervista al Corriere della sera del primo luglio 2019 a cura di Walter Veltroni: "Il bosco naturale è come se fosse un organismo unico. Cioè non costituito da tanti individui ma da una rete di piante che sono connesse le une con le altre. Possono essere direttamente connesse, attraverso le radici, a centinaia, letteralmente centinaia, di piante vicine. Qual è il mutuo appoggio? Il mutuo appoggio sta nel fatto che attraverso queste radici le piante si scambiano informazioni sullo stato dell’ambiente, e si scambiano nutrienti, acqua. Immagini un semino che cade in una foresta, un luogo buio. Il seme, prima di poter arrivare ad un’altezza tale da poter fare la fotosintesi, deve attendere molti anni. Come fa questo seme a vivere? È l’infanzia dell’albero. Lei non ci crederà ma in quel momento sono gli alberi adulti che lo alimentano".
E non è amicizia disinteressata questa?
Buona giornata mondiale dell'amicizia da CanaPuglia e le sue piante!